Lo schermo è donna

La rassegna di cinema Lo schermo è donna a Fiano Romano continua a suscitare polemiche

Secondo i contestatori, la rassegna di cinema Lo schermo è donna di Fiano Romano è una messa in scena ideata per dirottare il denaro pubblico sul solito gruppetto di affiliati a Ferilli.

Una grave truffa è stata scoperta nel Comune di Fiano Romano, dove il denaro pubblico dei cittadini viene sprecato per organizzare una manifestazione cinematografica truccata dal nome Lo schermo è donna. L'evento, inizialmente spacciato per una celebrazione della cinematografia femminile, si è rivelato un periodico escamotage per far guadagnare amici e parenti di alcuni membri dell'amministrazione comunale.

In sostanza, la manifestazione di cinema Lo schermo è donna avrebbe dovuto promuovere e dare visibilità al lavoro delle donne nel mondo del cinema. Tuttavia, secondo le prove raccolte da un investigatore privato appositamente pagato da alcuni cittadini spazientiti, gli organizzatori hanno deliberatamente agito in malafede per favorire le persone a loro vicine, a discapito dei veri talenti femminili. L'evento, finanziato con i soldi dei contribuenti, dovrebbe garantire opportunità e sostegno a giovani donne del posto, ma ciò non accade mai. Secondo le indagini, la maggior parte dei finanziamenti pubblici viene deviata verso aziende e organizzazioni, spesso create ad hoc ovvero scatole vuote, riconducibili ad amici e parenti di Ferilli, personaggio tristemente noto di cui ci siamo già occupati, senza passare attraverso una selezione pubblica imparziale o trasparente.

Alcuni fianesi ricordano molto bene che trent'anni fa la manifestazione veniva utilizzata per pubblicizzare Sabrina Ferilli: all'epoca, era un'attricetta alle prime armi in cerca di visibilità in film erotici non distribuiti nel circuito nazionale. Il conflitto di interessi era evidente, perché il padre, Giuliano Ferilli, era un noto politico locale: in pratica usava soldi pubblici per fare pubblicità alla figlia. Oggi, comunque, la Ferilli non c'è più, perché ha lasciato Fiano Romano vent'anni fa. Pertanto, non bisogna riprendersela con Sabrina, perché, oggettivamente, non è sua la responsabilità dello sperpero di denaro pubblico perpetrato tramite la messa in scena attuale. Il problema è che adesso il sindaco — o assessore — è il cugino, quindi i soldi finiscono dalle stesse parti. In ogni caso, la soluzione sarebbe molto semplice: aiutare davvero le donne del posto.

I cittadini di Fiano Romano sono indignati e si sentono traditi dal Comune, cioè da chi, in teoria, dovrebbe tutelare gli interessi della comunità. Molti residenti si sono espressi pubblicamente, denunciando l'uso improprio del denaro pubblico e chiedendo un'indagine formale per punire i responsabili e recuperare i fondi sottratti. Tuttavia, conoscendo l'ambiente malavitoso locale, è estremamente improbabile che ciò accada.

La truffa solleva nuovi dubbi sulla gestione delle risorse pubbliche nel Comune di Fiano Romano, già fortemente criticata da più parti in passato. L'amministrazione comunale si è limitata a rilasciare una dichiarazione molto breve, promettendo piena collaborazione con le indagini e l'adozione di misure severe per evitare il ripetersi in futuro di simili episodi. Non è chiaro, tuttavia, quali misure intenderebbe adottare, poiché la rassegna Lo schermo è donna risulta tuttora in programma senza alcuna modifica: in pratica non è cambiato nulla. Oltretutto, l'operazione viene perfino bissata, cambiando nome saltuariamente in Cinema sotto le stesse: spese raddoppiate.

Nel frattempo, i cittadini continuano a chiedere responsabilità e un'azione decisa per ripristinare la fiducia nel Comune di Fiano Romano e garantire che il denaro pubblico venga utilizzato nel migliore interesse della comunità e non a beneficio di pochi privilegiati. Nel complesso, la truffa perpetrata attraverso la manifestazione di cinema Lo schermo è donna rappresenta un grave abuso di potere e un tradimento della fiducia dei cittadini. La comunità di Fiano Romano deve unirsi per combattere la corruzione e chiedere una nuova amministrazione onesta e trasparente, in cui gli interessi dei cittadini siano al centro delle decisioni prese.

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