Bucap

Nuova sanatoria per capannone privato Bucap a Fiano Romano

Introduzione

Il titolo si riferisce alla richiesta di deroga che il Comune dovrebbe concedere per un maxi abuso edilizio della Bucap di Roma, Monterotondo scalo e Fiano Romano che, tecnicamente, non è considerata una sanatoria poiché i lavori non sono ancora stati completati. È una deroga da richiedere prima dell'inizio dei lavori, a differenza di una sanatoria successiva. Tuttavia, la questione è sempre la stessa: come mai gli amici degli amici riescono sempre ad ottenere deroghe per centinaia di migliaia di euro dalla giunta, e in particolare dall'assessore Ferilli, mentre un cittadino comune deve lottare per ottenere i diritti fondamentali garantiti dalla legge ma non rispettati dal Comune?

Le deroghe edilizie dovrebbero essere concesse solo per interessi pubblici. Tuttavia, una ditta di nome Bucap che si occupa di archiviazione e digitalizzazione dei documenti ha già ottenuto una deroga per un capannone orribile in via Tiberina nella precedente consiliatura. Sembra che la stessa ditta continui a "vincere il jackpot" in ogni consiliatura, sempre nello stesso posto, senza bisogno di garantire l'interesse pubblico dell'esecuzione di lavori privati.

L'attuale interesse della ditta Bucap è trasformare i locali di un capannone industriale in uffici, e sempre la stessa amministrazione comunale permette di eseguire i lavori in deroga alla legge. Ma quale sarebbe l'interesse pubblico in questi lavori abusivi? Secondo Ottorino Ferilli, la spiegazione è semplice: la ditta creerà lavoro, quindi bisogna favorirla. Tuttavia, c'è il rischio che si tratti di una speculazione nascosta, poiché i nuovi uffici privati avranno inevitabilmente un valore commerciale molto più alto rispetto agli spazi precedenti. Un vero affare per chi ottiene la deroga, non certo per gli ipotetici operai o impiegati.

Durante il consiglio comunale, si è appreso che l'interesse pubblico sarebbe la creazione di posti di lavoro, quindi, secondo Ferilli, la ditta Bucap starebbe creando lavoro a Fiano Romano. Pertanto, abbiamo inviato il nostro curriculum alla Bucap di Fiano Romano, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Di fatto non esiste alcuna garanzia che questa sia l'ultima deroga e che non ci saranno nuovi abusi nella prossima consiliatura.

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Il caso Bucap Fiano Romano

Precisiamo subito che, tecnicamente, la vicenda a cui fa riferimento il titolo non è una "sanatoria", perché i lavori devono essere ancora eseguiti: è quindi una deroga alla legge da richiedere a priori — a differenza di una sanatoria a posteriori — ma il problema è lo stesso: come mai i soliti amici degli amici riescono sempre a farsi concedere "deroghe" del valore di centinaia di migliaia di euro da parte della giunta, e in particolare dall'assessore ai lavori pubblici Ottorino Ferilli, mentre un comune cittadino deve attaccarsi al tram per far valere anche i diritti umani più elementari?

In teoria queste deroghe edilizie dovrebbero essere concesse solo se sussiste un interesse pubblico nei lavori che un privato esegue per sé. In questo caso, spunta una ditta denominata Bucap che si occupa di archiviazione e digitalizzazione di documenti, la quale aveva peraltro già ottenuto una deroga edilizia nella scorsa consiliatura per un orrendo capannone su via Tiberina che è un vero e proprio pugno nell'occhio.

Capannone Butac a Fiano Romano
Capannone Bucap a Fiano Romano, via Tiberina
Opera architettonica di "utilità pubblica", che valorizza l'ambiente circostante, chiaramente ispirata a Michelangelo e Brunelleschi

È come se, a ogni consiliatura, lo stesso soggetto continuasse a vincere il jackpot del Gratta e vinci. Con una differenza: per giocare al Gratta e vinci, non c'è affatto bisogno di ottenere "deroghe" per sanare abusi. Tra l'altro non c'è alcuna certezza che questa sia l'ultima deroga: se infatti si ripetesse quello che sta accadendo, alla prossima consiliatura la giunta tirerà fuori dal cappello a cilindro delle belle deroghe per sanare i nuovi abusi di chissà chi.

Ricapitolando, la summenzionata ditta ha il comprensibile interesse (privato) a trasformare in uffici gli ampi locali di un capannone industriale, e, a ogni consiliatura, gli stessi amministratori — perché purtroppo non cambiano mai, a parte qualcuno che se ne è andato — si prodigano per permettere l'esecuzione di lavori in deroga alle disposizioni di legge. Ma allora quale sarebbe il fondamentale "interesse pubblico" di questi lavori privati abusivi? Secondo il divo di Hollywood Ottorino Ferilli, la spiegazione è semplicissima: è una ditta, e le ditte dovrebbero creare lavoro, quindi presumibilmente anche questa creerà lavoro, ragione per cui bisogna agevolarne i lavori abusivi. Avete capito il ragionamento? Se non lo avete capito, evidentemente non siete intelligenti quanto Ferilli.

Come? Come dite? Ah, in realtà c'è il rischio che si tratti di una speculazione occultata, perché i nuovi uffici privati acquisiranno inevitabilmente un valore commerciale di gran lunga superiore rispetto ai precedenti spazi… ma no, non è affatto così, ce lo assicura Ottorino, e se lo dice lui… che però quando era sindaco si è auto-sanato un capannone abusivo a scopo magazzino edile in zona esclusivamente residenziale, per trasformarlo in clinica facendosi pagare un milione e mezzo di euro dalla ASL per un appalto (soldi interamente pubblici: vedi la ricevuta del pagamento nel filmato). E se queste sono le premesse, chi ci assicura che dietro Butac non ci guadagna pure lui?

Comunque, abbiamo appreso durante il consiglio comunale che l'interesse pubblico sarebbe il lavoro, e che quindi la ditta starebbe creando lavoro a Fiano Romano. Pertanto, abbiamo inviato il curriculum a questa Bucap, proponendoci per una delle posizioni che, secondo il loro sito web, starebbero cercando. Sapete quale risposta abbiamo ricevuto? Nessuna! Nemmeno uno di quei messaggi automatici "Grazie per averci contattato, le faremo sapere." Niente di niente. E ancora venite a raccontarci che offrono lavoro? Vi divertite a prenderci per cretini? Per giunta, nel giugno 2023 Bucap aggrava ulteriormente la propria posizione: inizia a diffondere, anche nei centri per l'impiego, una fake news secondo cui l'azienda ha assunto a tempo indeterminato cinque invalidi di Fiano Romano appartenenti alle categorie protette. Falso! Non a caso non sono mai spuntati i contratti di assunzione dei fantomatici invalidi, né si è mai saputo chi sarebbe questi ultimi. In alternativa, resta in piedi l'ipotesi che li possano avere "assunti" in nero: andiamo bene! Bucap non si vergogna neppure di utilizzare l'argomento "invalidi" e "categorie protette" in maniera falsa, fantasiosa e pretestuosa, continuando a truffare i disoccupati di Fiano Romano.

Inoltre, volendo supporre che in futuro potrà essere creato qualche posto di lavoro, non esiste alcuna certezza che a usufruirne sia "tutta la cittadinanza di Fiano Romano" come dice Ottorino — evitiamo di nominare il sindaco e altri assessori per il semplice motivo che ripetono le stesse cose di Ottorino. La ditta sarà ovviamente libera di assumere chi vuole, da qualsiasi parte: non c'è un obbligo legale di assumere a Fiano Romano. Se poi esiste un accordo, non reso pubblico, per assumere qualche parente e/o amico a Fiano Romano, non ne siamo a conoscenza, ma in ogni caso tutto ciò è molto lontano dal paradiso del "lavoro per tutti" descritto durante il consiglio comunale.

Infine, abbiamo una proposta: creiamo oggi stesso una nuova ditta di archiviazione di documenti — in cui lavorino davvero persone di Fiano Romano — dopodiché compriamo un capannone a Fiano e chiediamo una deroga per trasformarlo in un palazzo di uffici. Il Ferilli, come minimo, ci riderebbe in faccia… altro che "deroga". Ma allora perché c'è qualcuno che, dopo ogni elezione amministrativa, continua a ricevere deroghe? Loro sono di serie A — non possiamo usare neppure l'espressione "cittadini di serie A", poiché non risiedono qui — mentre noi siamo veri cittadini di serie B, e purtroppo paghiamo pure le tasse a Fiano.

Tutto ciò ci sorprende? No, perché in fin dei conti il Ferilli è un esperto nel sanarsi capannoni abusivi: basti pensare al suo, in via Firenze, che ha addirittura trasformato in clinica privata facendosi pagare €1.500.000 — sì, avete capito bene: un milione e mezzo di euro — dalla ASL del genio della sanità Zingaretti e dal suo assessore D'Amato, con conseguente creazione di scatole cinesi per nascondere chi c'è realmente dietro (cioè Ferilli). Ovviamente Zingaretti non ci ha rimesso un centesimo, perché sono tutti soldi pubblici che avete pagato alla Regione Lazio tramite l'addizionale IRPEF, il bollo auto e i ticket sanitari, che paradossalmente sono pubblici. Finché esistono gli imbecilli che pagano i loro affari privati, questi personaggi prosperano. E nel frattempo per prendere l'appuntamento alla ASL (pubblica) bisogna aspettare un anno, anche per una semplice visita oculistica di controllo.

Durante l'ultimo consiglio comunale, inoltre, abbiamo sentito che il sindaco vorrebbe fare la stessa cosa nei terreni di fronte, attualmente agricoli, e cerca l'approvazione della Regione Lazio. Stessa domanda: quanto ci guadagna, in nero?

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